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sparo solo stronzate

Al cinema con Papà

Martedì scorso è successa una cosa che oramai avevo dato per persa, sulla quale mi ero rassegnato ma che invece è successa: SONO RIUSCITO A PORTARE IL MIO VECCHIO A VEDERE UN FILM AL CINEMA.

Eh si. Per molti di voi potrà sembrare una cosa incredibile, eppure fino ad oggi non avevo mai sperimentato la cosa. Infatti l’ultimo film che mio padre vide al cinema, stando a fonti familiari piuttosto attendibili, sarebbe stato nientemeno che Beverly Hills Cop 2. Si parla quindi dell’anno della mia nascita (mavvaffanculo, che tempismo per smettere di andare al cinema!). Fino a prima di martedì ero cresciuto con la convinzione che mai sarei riuscito a convincerlo a tornare al cinema, del resto per tutta l’infanzia ci sono sempre andato con mia madre. E invece poi…

È stato…strano. E il bello è che è nato tutto per caso.

Di certo una delle cose imprescindibili perché l’operazione avesse successo era il fatto che il film doveva interessare minimamente a papà, appassionato di fantascienza da tempo immemore, per cui Jeppo ed io, ritrovatici a cena assieme a tutta la famiglia, abbiamo per caso preso il discorso e, un pò per scherzo e un pò con speranza abbiamo provato a coinvolgere anche il babbo. Beh, alla fine l’abbiamo quasi costretto e sebbene l’appuntamento sia slittato di una settimana rispetto a quanto previsto inizialmente, alla fine siamo riusciti a portare avanti il piano fino in fondo. Il film scelto per l’agognata occasione è stato Elysium, di Neil Blomkamp, di cui papà aveva già visto e apprezzato il precedente film District 9 (anche se sono oltremodo convinto che non se lo ricorda affatto). Ci ha pensato un pò e alla fine ci ha degnato di un ‘sì’ buttato lì tanto per. Quella risposta ce la siamo legata al dito.

Il rischio di una clamorosa sola era dietro l’angolo pronto a colpire, ed eravamo preparatissimi a questa evenienza, arrivando ad un certo punto a darla per scontata, ma alla fine non ci siamo lasciati scoraggiare; per cui, confermata la disponibilità mia e di Jeppo, abbiamo aspettato il pomeriggio del giorno stesso in cui saremmo dovuti andare al cinema, ed appurato che papà non avesse avuto impegni, abbiamo fissato l’appuntamento, tra borbottamenti vari (ed inascoltati). Doveva essere dei nostri anche Sbranellys, solo che molto intelligentemente non s’è informata affatto sul film che saremmo dovuti andare a vedere, salvo poi scoprire che era uno di quelli di cui non gliene fregava un cazzo circa mezz’ora prima dell’appuntamento. Insomma alla fine l’unica a tirare la sola è stata lei (e secondo me ti sarebbe pure piaciuto, sagnonz!)
Il Baffo aveva appena finito di smangiucchiare qualcosa velocemente quando sono passato a prenderlo sotto casa verso le 20:10; vederlo scendere così disinvolto mi ha fatto veramente strano, per non parlare dell’interminabile viaggio in macchina, in cui mi sentivo quasi in imbarazzo tentando di non dire nulla che potesse fargli salire lo scazzo già più di quanto non stesse già dimostrando, ma lui è fatto così e gli vogliamo bene anche per questo!
Arrivati in loco, siccome Jeppo e la consorte Paola hanno fatto un pò di ritardo, abbiamo preso tempo comprando biglietti in anticipo per tutti (al vecchio il cinema l’ho offerto io, in segno di omaggio ed incentivo iniziale).
Dopo qualche minuto sono arrivati tutti; Jeppo alla vista del Baffo non ha potuto fare a meno di inchinarsi dinnanzi ad esso e al sacrificio che stava compiendo. Fatto questo, caffè al bar in scioltezza prima della visione e poi tutti in sala!

Oddio è stato assurdo. Vederlo obliterare il biglietto, camminare verso le scale mobili che ci avrebbero portato prima al corridoio e poi in sala è stato uno degli attimi più estranianti della serata. Era come osservare un cervo sperduto in una strada cittadina, un essere vivente fuori dal suo habitat, ma sembrava tranquillo ed eccitato anche lui, a modo suo, ed io ero un pò come la sua guida in quel mondo strano e dimenticato. Era incuriosito da tutto, faceva domande, battute. Le speranze che quella serata non sarebbe stata l’ultima salivano ad ogni istante.
Entrati in sala abbiamo preso posto sulle nostre poltroncine numerate, quando subito dopo hanno iniziato a proiettare trailer e pubblicità. Il Baffo aveva conservato lo scontrino del caffè preso al bar poco prima e l’aveva arrotolato a mo’ di sigaretta e durante i trailer ha iniziato a giocherellarci. “E mo come si fa senza telecomando?” è stata la prima cosa che ha detto, tra le risate di Jeppo e del sottoscritto che si scambiavamo commenti e sguardi ad ogni sua mossa e citazione.

Inizia il film: il momento è giunto. Baffo stava per vivere l’esperienza della visione di un film al cinema dopo ben 25 anni. Non so neppure quante cose siano cambiate da allora, a livello tecnico e qualitativo. Fattostà che nulla mi importava, eravamo tutti lì ed il film era iniziato.
Di tanto in tanto mi voltavo verso di lui, cercando di non farmi notare per vedere la sua espressione e capire se si stava appassionando. E la risposta è stata ‘SI’. Una cosa me l’ha provato: quello scontrino arrotolato con cui giocherellava fin dall’inizio, lo stava ancora maneggiando mentre vedeva il film. Era il suo antistress; uno sfogo fisico per rimanere in contatto con la realtà mentre lui era con la testa altrove, immerso nel film senza pensare ad altro. Solo noi, il buio della sala e il film.

L’intervallo ha spezzato questa magia ma solo per pochi minuti. Giusto il tempo di scambiarsi qualche battuta su eventi poco chiari del film, per poi re-immergercisi completamente fino al subentro dei titoli di coda. Quando le luci si sono riaccese tutti noi ci siamo voltati verso di lui, come in attesa di qualche suo giudizio in merito. Non ricordo cosa ha detto, ricordo solo il suo sorriso. Complice forse il film che era più che godibile, forse anche il fatto che alla fin fine venire al cinema non gli era parsa tutta questa gran tragedia, ma era contento, anche se tentava di mascherarlo. Io conosco il Baffo, la questione non si sarebbe chiusa uscendo da quella sala.
Avviatici verso l’uscita del cinema, Jeppo e Paola ci hanno salutati invitando il Baffo a farsi rivedere da quelle parti quanto prima, magari anche per un film che non fosse di fantascienza, invito che non ha ricevuto una risposta precisa. Nel tragitto verso l’auto, Baffo prende in mano la sua “sigaretta” fatta con lo scontrino del caffè e la getta, finalmente, in un cestino li vicino, poi prende dalla tasca il biglietto del cinema, lo alza verso il cielo e dice: “con questo di facciamo un quadretto e l’appendiamo da qualche parte”. Sono d’accordo.
Durante il viaggio di ritorno sono fioccati i commenti sul film, sul cinema in generale e su passate esperienze e prima che scoccassero le 23:00 eravamo già di nuovo sotto casa sua. Salutatolo e ringraziatolo per l’eccezionale serata mi sono avviato verso casa ancora incredulo per tutto quello che era successo, e speranzoso del fatto che non sarebbe stata l’ultima volta.
Ora come ora l’offerta di titoli langue, per cui bisognerà aspettare un pò il film giusto, ma riuscirò a trascinarti di nuovo lì, io lo so.

L’altra sera, a cena a casa dei miei, il Baffo, di sua iniziativa e malcelando il reale interesse con un maldestro sarcasmo, mi ha chiesto: “che film andiamo a vedere la prossima volta?”.
Beh, io non lo so ancora, ma qualcosa faremo. La magia di questa serata è stata, per me, troppo bella per iniziare e terminare in due misere mistiche ore.

Evviva papozzo.

Il biglietto da incorniciare