stuz

sparo solo stronzate

F.

Fino a ieri ero uno di quei fortunati ragazzi ad avere ancora tutti e quattro i nonni in vita.
Vorrei evitare per questa volta uno dei miei soliti post e vorrei anche evitare di giustificarne il motivo, anche se è inquietante sentire il bisogno di specificarlo ogni volta…
Comunque la notizia è arrivata ieri sera. La aspettavo al varco e quindi venirne a conoscenza non mi ha turbato più di tanto. Sapevo che sarebbe accaduto e penso che sia stata un pò una liberazione per tutti sapere che ha smesso di soffrire.

Mentre tentavo di prendere sonno poi ho cercato di ricordare i bei momenti passati assieme, e la cosa più triste è stata constatare come questi risalgano oramai a tanti anni fa.
Mi ricordo quando davanti al camino cercava di attizzare la brace per cuocerci sopra le castagne e quando infornava le mastodontiche teglie di pizze fatte da nonna nel forno a legna della casa vicino al fiume ed io ero lì di fianco che lo osservavo; me lo ricordo quando mi guardava giocare con la ghiaia nel cortile del castello oppure quando lo seguivo nei campi dell’orto mentre innaffiava gli ortaggi con la pompa dell’acqua.
Ed è un pò questa l’immagine che ho impressa nella mente di mio nonno. Un grande lavoratore.
Vederlo un mese fa steso su un letto d’ospedale incapace persino di repirare mi ha fatto tornare alla mente i giorni in cui mostrava tutta la sua forza.

Con il tempo avevodimenticatotuttequestecose. Solo orache non c’èpiùsonoriaffioratiquestiricordi, ècurioso.

In camera, vicino al PC, ho una foto dove io non avrò avuto più di 3 o 4 anni, in cui si festeggiava un suo compleanno. Quella foto è lì da sempre, la guardo di sfuggita almeno una volta al giorno da molti anni e sebbene non ricordi quella serata adesso quella foto fa tutto un altro effetto.