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sparo solo stronzate

La mIA ode al caffè

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Questo weekend, un po’ per curiosità un po’ per gioco mi sono messo a testare le funzionalità di Suno AI, data la mia totale incapacità di suonare un qualsiasi strumento.

Quello che ne è venuto fuori è stato inaspettatamente esaltante e commovente allo stesso tempo, sotto un certo punto di vista, perché se è vero che non sia in grado di produrre nulla sul piano musicale, avevo in serbo una manciata di poesie scritte di mio pugno tra uno scazzo e l’altro e dedicate alla bevanda scura più amata del pianeta (no, non è la Coca Cola), con anche qualche blasfemo innesto che dal mio punto di vista non fa mai male.

Perciò, se siete tra quelli che BRAMANO di sorseggiare il proprio caffè dopo le molteplici rotture di palle dovute ai soliti clienti fastidiosi o alle ore passate davanti uno schermo a fissare documenti e codici, allora questa canzone è dedicata a voi.

Ve lo dico già da subito: a parte il testo, è tutto schifosamente generato dall’AI. Voce, musica e anche la copertina (con qualche mio ritocco) e sì, un po’ me ne vergogno ma alla fin fine me ne sbatto anche i coglioni, per cui alzate il volume e urlate anche voi: questa è LOVE LETTER TO COFFEE, HATE LETTER TO GOD, è il mio primo “singolo”, e potete farne quello che volete (tranne monetizzarla, perché sono un tale pidocchio da averla creata con l’account free)!

LOVE LETTER TO COFFEE, HATE LETTER TO GOD

L’ora è assai propizia
di staccar un po’ la testa
dal lavor che crea mestizia.
Il mio caffè m’attende
nel suo bicchier ‘si sacro.
M’alzerò di scatto in piedi
se ‘l dio maial m’assiste,
per darmi infine tregua
da questa mia condanna
e uno scopo che n’esiste.

Agonia d’un’attesa,
bramosia che incalza.
Sta per giungere infine
il momento agognato,
nella quiete un grido s’alza:
A ME IL MIO CAFFÈ, D*O SCONSACRATO!!

[CHORUS]
Mah, sapete che vi dico?
quasi quasi esco il cazzo
e senza indugio, come un razzo,
nel salotto mi dirigo.
Un espresso mi concedo
nel meriggio quasi eterno e,
bestemmiando Croce e Credo,
a sorsi, risa e gioia immensa
preghiere d’odio alterno.

Un baglior di speranza
raggia ‘l mestiere s’indegno
in quiete subìto, inerme
per Cr*sto, quel verme,
di feci sì pregno.
Ma all’avvenir attento
del caffè più tetro,
l’animo, non più spento,
in difesa corre
dei coglioni di vetro.

Oh, gentil nero oblio
gli infami miei compiti ora ignoro
e insultando il suin D*o
con te tramuto
il mio momento in oro.

[REPRISE]
Un espresso mi concedo
nel meriggio quasi eterno e,
bestemmiando Croce e Credo,
a sorsi, risa e gioia immensa
preghiere d’odio alterno.

Ps. Esiste anche una versione quintetto Jazz che potete ascoltare qui di seguito: